lunedì, Febbraio 24, 2025

I più letti

Articoli correlati

Ucraina, tre anni fa invasa dalla Russia. Von der Leyen a Kiev: “Altri 3,5 miliardi a marzo”

(Adnkronos) – I capi di Stato e di governo dell’Unione europea sono arrivati a Kiev per il terzo anniversario dell’invasione russa del febbraio 2022, in segno di solidarietà nel contesto della frattura tra l’Ucraina e il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump. 

A Kiev sono arrivati la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. “Siamo a Kiev oggi perché l’Ucraina è l’Europa. In questa lotta per la sopravvivenza, non è solo il destino dell’Ucraina ad essere in gioco. È il destino dell’Europa”, ha scritto la von der Leyen sui social media arrivando nella capitale ucraina. 

 

“Posso annunciare un nuovo pagamento di 3,5 miliardi di euro per l’Ucraina arriverà già a marzo. Ci sarà un Consiglio europeo straordinario, nel quale presenterò un piano globale per aumentare la nostra produzione europea di armi e capacità di difesa. E anche l’Ucraina ne trarrà beneficio”, ha affermato von der Leyen. 

Oggi inoltre “adottiamo il nostro 16esimo pacchetto di sanzioni” contro la Russia per la guerra in Ucraina. “Aumenteremo le sanzioni punitive contro la Russia, a meno che non dimostrino una autentica volontà di raggiungere un accordo di pace duraturo”, ha fatto sapere von der Leyen. 

A Kiev anche il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto insieme al collegio dei commissari e il primo ministro canadese Justin Trudeau: “Davvero felice di essere qui”, ha detto, mentre scendeva dal treno, ad Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino. 

 

 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricordato i tre anni di “resistenza” ed “eroismo” nell’anniversario dell’invasione russa del 2022. “Tre anni di resistenza. Tre anni di gratitudine. Tre anni di eroismo assoluto degli ucraini”, ha scritto Zelensky in un post sui social media, aggiungendo: “Ringrazio tutti coloro che li difendono e li sostengono”. 

Volodymyr Zelensky potrebbe lasciare la presidenza in cambio della “pace in Ucraina o dell’ingresso” del Paese “nella Nato”. Lo ha detto esplicitamente lo stesso presidente ucraino. Alla domanda se sarebbe disposto a lasciare la presidenza, come sollecitato anche da Donald Trump, che ha chiesto nuove elezioni, in cambio della pace, Zelensky ha risposto: “Sì, sarei felice, se fosse per la pace in Ucraina”. E poi ha aggiunto: “Se serve che io lascio il mio posto, sono pronto a farlo, e posso farlo anche in cambio dell’adesione dell’Ucraina alla Nato”. 

 

“Quando ho sentito la prima volta” le frasi in cui il presidente degli Usa Donald Trump definiva Volodymyr Zelensky un “dittatore”, “ero sicuro che si fosse sbagliato e avesse confuso le due persone”, cioè Vladimir Putin e il presidente ucraino, ha detto l’Alta rappresentante dell’Ue Kaja Kallas, a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. “Perché la Russia – ha aggiunto – non ha avuto elezioni in 25 anni, mentre Zelensky è stato eletto in libere elezioni. E non si possono tenere elezioni mentre c’è una guerra e devi combattere il nemico”. 

“Se guardiamo ai messaggi che arrivano dagli Usa, è chiaro che la narrazione russa vi è fortemente rappresentata”, ha quindi sottolineato. 

Kallas domani si recherà negli Usa per incontrare il suo omologo americano a Washington e discutere, tra l’altro, della guerra in Ucraina. “Penso che sia positivo – ha affermato – avere tante interazioni con la nuova amministrazione negli Stati Uniti, il più possibile. Domani andrò negli Stati Uniti per incontrare il segretario di Stato Marco Rubio e altri per discutere di questi problemi, perché è estremamente importante. È anche importante mantenere l’unità. I punti che discutiamo sono gli stessi per i diversi leader europei che hanno incontri con gli americani”, ha concluso. 

 

Un attacco di droni ucraini ha innescato un incendio in una raffineria di petrolio in Russia durante la notte. Lo riportano i media russi. Kiev ha colpito diversi siti energetici russi con attacchi a lungo raggio con droni, sostenendo che si tratti di una rappresaglia per gli attacchi missilistici di Mosca che hanno paralizzato la rete energetica ucraina e interrotto l’erogazione di energia a milioni di persone in vari momenti del conflitto durato tre anni. 

Il governatore della regione russa di Ryazan, Pavel Malkov, ha affermato su Telegram che “è scoppiato un incendio sull’area di un’azienda a causa della caduta di detriti” dopo l’abbattimento dei droni. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver abbattuto 22 droni ucraini durante la notte, di cui due nella regione di Ryazan, a sud-est di Mosca. 

Alcuni account Telegram, tra cui il canale Baza, vicino alle forze di sicurezza russe, hanno affermato che l’incendio è divampato in una raffineria di petrolio. I media locali hanno riferito che si tratta della terza volta che il sito, di proprietà del colosso petrolifero russo Rosneft, viene colpito quest’anno. 

 

Ultimissime