venerdì, Marzo 21, 2025

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Ucraina, leader Ue adottano conclusioni a 26 senza Ungheria

(Adnkronos) – I capi di Stato e di governo dell’Ue riuniti a Bruxelles hanno approvato le conclusioni sull’Ucraina a 26, senza l’Ungheria che ha mantenuto la propria posizione contraria, come il 6 marzo scorso. Lo riferiscono fonti Ue.  

Il Consiglio Europeo è iniziato, come di consueto, con uno scambio di opinioni con la presidente del Parlamento, Roberta Metsola, riferisce una fonte Ue. Dopo una breve discussione, i leader sono passati al punto successivo all’ordine del giorno, l’Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è collegato in videoconferenza dalla Norvegia e ha informato i leader sui recenti attacchi russi, i suoi ultimi contatti con l’amministrazione Usa e i prossimi passi verso un cessate il fuoco “verificabile” e le negoziazioni per un accordo di pace. 

I leader hanno avuto un “rapido” scambio di opinioni con Zelensky, prima di passare a un dibattito a 27. Hanno discusso della situazione sul campo in Ucraina e dello stato di avanzamento dei colloqui guidati dagli Stati Uniti. Secondo l’opinione prevalente in sala, al momento non si starebbero svolgendo veri negoziati. I leader si sono anche confrontati sui modi migliori per influenzare il processo. 

C’è un forte accordo, come riflesso nelle conclusioni a 26, sulla necessità di continuare a sostenere l’Ucraina politicamente e militarmente. Molti leader hanno anche sottolineato, durante la sessione che è durata un paio d’ore, la necessità di accelerare i negoziati di adesione dell’Ucraina all’Ue. Il prossimo punto all’ordine del giorno è il pranzo di lavoro con il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres per discutere di multilateralismo, patto degli oceani e di altre questioni globali. 

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, partecipa ai lavori dopo aver preso parte, questa mattina, al pre-vertice di Ecr con il primo ministro ceco Petr Fiala, l’omologo belga Bart De Wever e l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, presidente dei Conservatori e riformisti europei. Meloni ha poi co-presieduto insieme a Paesi Bassi e Danimarca la riunione di coordinamento sulla migrazione, alla quale si sono uniti i leader di Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Grecia, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica ceca, Svezia e Ungheria.  

All’incontro era presente anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: “Questi sono giorni decisivi per l’Europa. Abbiamo un’agenda fitta per il Consiglio europeo”, ha spiegato il capo dell’esecutivo Ue, a margine del prevertice del Ppe. “Naturalmente – ha aggiunto – discuteremo dell’Ucraina, di come arrivare finalmente a una pace giusta. Ma siamo sfidati nella nostra competitività e siamo sfidati nella nostra agenda sulla sicurezza. Quindi, il tema della competitività sarà importante per questo Consiglio europeo”. Inoltre, “il Libro bianco, il nuovo piano per la sicurezza saranno anche al centro della discussione che avremo oggi”. 

A margine dei lavori del Consiglio, Meloni e von der Leyen hanno intanto avuto un faccia a faccia. Il colloquio, si legge in una nota di Palazzo Chigi, “ha consentito di approfondire i temi all’ordine del giorno” del summit, “a partire dal rilancio della competitività e dal rafforzamento della difesa in tutti i suoi ambiti, concentrandosi in particolare sugli aspetti relativi al finanziamento degli investimenti”. A questo riguardo, Meloni “ha ribadito la necessità di porre l’accento sulla partecipazione del capitale privato, per esempio attraverso il modello Invest-Eu, come proposto da parte italiana”, e su “strumenti europei davvero comuni” che “non pesino direttamente sul debito degli Stati”, viene spiegato. 

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