L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato una serie di accuse infondate nei confronti della vicepresidente Kamala Harris, sostenendo che avrebbe utilizzato l’intelligenza artificiale per gonfiare artificialmente la dimensione di una folla durante un comizio. In un post su Truth Social, Trump ha scritto: “Qualcuno ha notato che Kamala ha imbrogliato all’aeroporto?”, riferendosi a un’immagine del 7 agosto che mostrava Air Force Two circondato da una folla di persone con cartelli a sostegno di Harris e Walz su una pista di atterraggio in Michigan. Secondo Trump, la folla non c’era realmente e sarebbe stata creata con l’IA.
Le accuse di Trump sono state rapidamente smentite da fonti locali, come il sito di notizie MLive, che ha riportato che il comizio all’aeroporto di Detroit Metro ha attirato circa 15.000 persone, con la folla che si estendeva fino alla pista. Diverse angolazioni della scena mostrano chiaramente una presenza massiccia di persone, e anche il sito di fact-checking Snopes ha analizzato l’immagine attraverso strumenti di rilevamento dell’intelligenza artificiale, confermando che si trattava molto probabilmente di una foto autentica.
Curiosamente, l’immagine citata da Trump non sembra provenire direttamente dai canali ufficiali della campagna di Harris. Secondo quanto riportato da un’agenzia di notizie locale di New York, NY1, la foto è stata inizialmente pubblicata online da un editor video ex collaboratore della campagna di Biden, intorno alle 22:01 del giorno dell’evento. Successivamente, l’immagine è stata condivisa ampiamente su varie piattaforme internet.
Mentre i social media stanno ancora cercando di trovare soluzioni efficaci per combattere la disinformazione generata dall’IA, Trump sembra sfruttare l’esistenza stessa di questa tecnologia per mettere in discussione la realtà e screditare eventi documentati. Questa tattica non è nuova e ha precedenti negli ultimi anni. Un esempio risale al 2021, quando l’avvocato di Kyle Rittenhouse, coinvolto in un controverso processo legato alle proteste a Kenosha, ha sostenuto che l’uso della funzione di zoom su un iPad avrebbe manipolato le prove video attraverso l’intelligenza artificiale. Anche Elon Musk ha tentato, seppur con meno successo, di utilizzare una difesa simile, sostenendo che alcuni video passati su Tesla potrebbero essere stati falsificati tramite “deepfake”.
L’ossessione di Trump per le dimensioni delle folle è ben documentata. Nel 2017, subito dopo la sua inaugurazione, il suo allora portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, aveva affermato falsamente che l’evento aveva attirato “la più grande audience di sempre per un’inaugurazione”, nonostante le prove video mostrassero una folla relativamente scarsa rispetto a quella presente all’inaugurazione di Barack Obama nel 2009. Recentemente, Trump ha anche affermato, sempre in modo errato, che il suo discorso del 6 gennaio 2021 avrebbe attirato tante persone quanto la Marcia su Washington del 1963.