domenica, Febbraio 23, 2025

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Papa Francesco, fonti vaticane: “Ossigeno ad alti flussi ieri sera e stamani”

(Adnkronos) – Papa Francesco, ricoverato al Gemelli, anche stamattina, come ieri sera come aveva annunciato il bollettino medico, ha assunto ossigeno ad alti flussi attraverso i naselli. Lo si apprende da fonti vaticane che fanno rilevare come siano comunque importanti anche le informazioni di stamattina sulla notte trascorsa dal Papa in maniera “tranquilla”, riposando. Le medesime fonti fanno sapere che continuano gli esami clinici e con tutta probabilità stasera, nel bollettino serale dopo le 19, si conosceranno gli esiti.  

Quanto alla giornata di ieri che per il Pontefice è stata più “sofferente” – come sottolineava il bollettino medico – si fanno notare le difficoltà legate al discorso respiratorio per cui anche stamani, come ieri sera, Bergoglio ha ricevuto ossigeno ad alti flussi sempre tramite i naselli, anche se non è intubato. Le fonti annotano inoltre che i medici che hanno in cura il Pontefice, anche nella conferenza stampa di venerdì scorso al Gemelli, non hanno mai parlato di sedazione. 

Il Papa stamani dal Gemelli, pur non potendo guidare l’Angelus, ha voluto – come domenica scorsa – che si conoscesse il suo pensiero e così ha fatto pubblicare il testo. “Proseguo fiducioso – ha scritto Bergoglio nel testo preparato per l’Angelus – il ricovero al Policlinico Gemelli, portando avanti le cure necessarie; e anche il riposo fa parte della terapia!”. 

“Ringrazio di cuore i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per l’attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate”. 

“In questi giorni mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini”, ha scritto il Papa nel testo preparato per l’Angelus. In questi giorni al Pontificio comitato per la Giornata mondiale dei bambini sono arrivati tantissimi disegni e messaggi dai bambini di tutto il mondo.  

“Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all’intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me”, ha scritto il Pontefice. 

Da Bergoglio è arrivato un nuovo appello per la pace nel mondo. Francesco ha ricordato il terzo anniversario della guerra in Ucraina: “Si compie domani il terzo anniversario della guerra su larga scala contro l’Ucraina: una ricorrenza dolorosa e vergognosa per l’intera umanità!”. 

“Mentre rinnovo la mia vicinanza al martoriato popolo ucraino, vi invito a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan”, l’appello contenuto nel testo diffuso. 

Il Papa dal Gemelli ha preparato anche il testo dell’omelia per la messa giubilare per i diaconi presieduta – così come ha disposto Bergoglio – da monsignor Rino Fisichella. “Per crescere insieme, condividendo luci e ombre, successi e fallimenti gli uni degli altri, è necessario saper perdonare e chiedere perdono, riallacciando relazioni e non escludendo dal nostro amore nemmeno chi ci colpisce e tradisce”, si legge nel testo. 

“Un mondo dove per gli avversari c’è solo odio – evidenzia – è un mondo senza speranza, senza futuro, destinato ad essere dilaniato da guerre, divisioni e vendette senza fine, come purtroppo vediamo anche oggi, a tanti livelli e in varie parti del mondo. Perdonare, allora, vuol dire preparare al futuro una casa accogliente, sicura, in noi e nelle nostre comunità”. 

“Dare senza chiedere nulla in cambio unisce, crea legami, perché esprime e alimenta uno stare insieme che non ha altro fine se non il dono di sé e il bene delle persone”, sottolinea il Papa nel testo. 

Prima di leggere il testo dell’omelia preparata dal Papa, monsignor Fisichella gli ha dedicato il suo pensiero: “Mi fa particolarmente piacere dovere dare lettura dell’omelia che Papa Francesco avrebbe lui stesso comunicato a tutti quanti voi in questa domenica particolare. Nella celebrazione eucaristica dove la comunione assume una dimensione più piena e significativa sentiamo il Papa, benché in un letto d’ospedale, vicino e in mezzo a noi e questo ci obbliga a rendere ancora più forte e intensa la nostra preghiera perché il Signore lo assista nel momento della prova e della malattia”. 

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