venerdì, Novembre 22, 2024

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Meno ospedale e attese, servizi più vicini ai cittadini: come il Pnrr cambierà il Servizio sanitario nazionale

(Adnkronos) –
Come cambierà il Servizio sanitario nazionale dopo gli interventi del Pnrr? Nel 2026, una volta terminata la messa a terra della Missione 6 Salute del Piano di nazionale di ripresa e resilienza, il vecchio Ssn come lo conosciamo avrà un nuovo volto: servizi più vicini al cittadino, meno ricorso all’ospedale e meno liste d’attesa. Ma a che punto siamo? A fare il punto per l’Adnkronos Salute è Alessio Nardini, direttore generale Unità di missione per l’attuazione degli interventi del Pnrr del ministero della Salute. Tra i temi affrontati come cambierà la presa in carico dei cittadini, se ci sarà il personale per le nuove strutture che faranno da filtro all’ospedale, le Case di comunità e gli ospedali di comunità e infine se gli italiani hanno davvero capito come cambierà la sanità pubblica.  

A metà 2024, a che punto siamo direttore Nardini? “Abbiamo raggiunto tutti i target per le Centrali operative territoriali (Cot), Case della Comunità (CdC) e Ospedali di comunità (OdC), che avevano scadenza nell’ultimo periodo del 2023. Nella fase attuale è in corso la rilevazione dei dati relativi allo stato di avanzamento fisico, procedurale e finanziario dei singoli interventi, con particolare interesse nei confronti delle progettualità riferite alle Cot. La rimodulazione complessiva del Piano, prevede la realizzazione e la messa in esercizio di almeno 480 Cot entro il 31 dicembre 2024. Al 20 giugno 2024, risultavano avviati i lavori e/o erano in corso di esecuzione le forniture per un totale di 1.104 interventi. Di questi 500 sono riferiti a progettualità relative a Cot, 468 a CdC e 136 a OdC”. 

“Allo stato attuale sono 16 le CdC e 5 gli OdC per i quali è stato eseguito un collaudo della corretta esecuzione dei lavori e progressivamente si stanno attivando le strutture sul territorio, con la messa in opera delle diverse funzioni di erogazione dell’assistenza, sulla base degli standard delineati dal Dm 77/2022, in vista della scadenza attesa entro giugno del 2026 – prosegue – Per quanto riguarda le Cot, al 20 giugno 2024, ne risultavano collaudate 359 rispetto al target di almeno 480 operative e funzionanti entro dicembre 2024. Dati più aggiornati riferiti all’investimento, rilevano al 30 giugno 2024: l’avvio dei cantieri/delle forniture per 530 interventi (Cup o Codice unico di progetto); la conclusione dei lavori/esecuzione delle forniture per 457 interventi (Cup); il collaudo di 391 interventi (Cup). Abbiamo chiesto alle Regioni – precisa – chiarimenti circa la documentazione da produrre per soddisfare i meccanismi di verifica di cui agli Operational Arrangements, tesi a comprovare il raggiungimento del Target europeo M6C1-7, accompagnate da nota successiva contenente apposite check-list e format documentali necessari a comprovare il conseguimento del suddetto target. E’ in corso – osserva Nardini – di acquisizione la documentazione richiesta, che sarà oggetto di successiva valutazione. Allo stato attuale, quindi, si ritiene che non vi siano criticità ostative al raggiungimento dei target delineati”. 

 

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