STOCCARDA – “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…”: la celebre frase del film di fantascienza Blade Runner, entrata nell’immaginario collettivo, viene spesso utilizzata come incipit per eventi o situazioni straordinarie. Ecco, proprio quella frase ci è balzata alla mente – sebbene il progresso tecnologico sia ormai sotto gli occhi di tutti – mentre “toccavamo con mano” le innovazioni di Mercedes presso il centro di ricerca e sviluppo di Böblingen. Tra le tecnologie che plasmeranno il futuro della mobilità soluzioni avanzate per l’efficienza energetica e il contenimento delle emissioni, materiali biotech, computing “neuromorfico” e impianti frenanti di nuova concezione.
Ma andiamo con ordine. Nell’ottica della sostenibilità ambientale, pelle e filati di origine animale saranno rimpiazzati da rivestimenti derivati da pneumatici di recupero e scarti agricoli (biometano). Interessante, ad esempio, anche una nuova seta – dalle proprietà del tutto simili a quella “vera” – prodotta da batteri “bioingegnerizzati” in grado di fermentare il Dna e ricavare proteine grezze da trasformare in filamenti.
Sul fronte dell’efficienza energetica spiccano un nuovo power converter in grado di controllare individualmente ogni singola cella del pacco batterie (fornendo tensione costante di 800 Volt) e il neuromorphic computing, tecnologia di calcolo rivoluzionaria che imita il funzionamento del cervello umano per rendere le operazioni più veloci e meno dispendiose. Utilizzato per la prima volta in un veicolo stradale, il prototipo Vision Eqxx, questo sistema riduce drasticamente il consumo energetico delle funzioni avanzate di guida autonoma: si passa dai 3.000 watt richiesti dai computer tradizionali (colpiti dal cosiddetto “collo di bottiglia” di Von Neumann, per via dei vincoli legati alla memoria e al sistema binario) ai soli 300 watt dei processi “event-based”.
Mercedes sta, inoltre, trasformando il concetto di impianto frenante. I freni del futuro saranno, infatti, integrati direttamente nel motore elettrico (ai lati, nel prototipo visibile in foto) e dotati di raffreddamento a liquido. Ciò permetterà di eliminare la dispersione di polvere generata dalle pastiglie, di contenere drasticamente le masse non sospese (si parla di circa 20 kg per ruota) e massimizzare l’efficienza aerodinamica.
Altra tecnologia potenzialmente rivoluzionaria – già presentata 10 anni fa in versione “primordiale” con il concept Vision G-Code – è il “Solarlack”, speciale vernice con nanoparticelle in grado di convertire la luce solare in energia elettrica. Questo sistema, dal funzionamento analogo a quello dei pannelli fotovoltaici ma estremamente flessibili nelle applicazioni, può alimentare direttamente la batteria del veicolo o i sistemi elettrici di bordo, con autonomia aggiuntiva giornaliera (teorica) di oltre 100 km. Completano lo scenario futuristico città “smart” (come Shenzhen e Los Angeles), con sistemi di mobilità multimodali che combinano trasporti pubblici, infrastrutture e veicoli privati in un ecosistema fluido e sostenibile, oltre a tecnologie avanzate di realtà virtuale, mista e aumentata. Queste ultime, sfruttando visori o occhiali appositi, potranno offrire esperienze personalizzate durante la guida o addirittura la possibilità di configurare la propria vettura comodamente da casa.