giovedì, Dicembre 12, 2024

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Fantini (Ig-Ibd): “Terapie avanzate nuove tecnologie e sostenibilità”

(Adnkronos) – “Stiamo assistendo all’ingresso di nuovi farmaci frutto di una ricerca di base che ormai dura da più di 30 anni. Nuove molecole, nuovi farmaci, nuove opportunità per i pazienti”. Sono le parole di Massimo Claudio Fantini, segretario generale Ig-Ibd, Gruppo italiano per lo studio delle malattie infiammatorie croniche intestinali, all’apertura del XV Congresso nazionale Ig-Ibd, in corso a Riccione fino al 30 novembre. A questo si aggiunge “l’innovazione nelle tecniche endoscopiche, all’ingresso dell’intelligenza artificiale per valutare l’infiammazione che caratterizza queste malattie”. L’innovazione “porta con sé il tema della sostenibilità – aggiunge Fantini – legata ai costi, sia da un punto di vista farmacologico che di tecnologia endoscopica”. 

Proprio per questo è importante nella gestione dei pazienti avere un’attenzione particolare “all’interdisciplinarità, allo sforzo di includere nuove figure professionali, ma anche aumentare il dialogo con i chirurghi per efficientare un sistema che possa razionalizzare i costi, ma anche aumentare la performance delle nostre cure nel cercare di raggiungere sempre più gli obiettivi terapeutici nelle malattie infiammatorie croniche intestinali”. 

Nonostante numerose linee guida e documenti di consenso, gli standard di qualità delle cure per queste patologie risultano ancora eterogenei sia a livello internazionale che nazionale. In Italia, Ig-Ibd ha deciso di riprodurre, tramite una Consensus Delphi, un processo di analisi e generazione di standard di qualità delle cure adottabili. “Gli standard di cura – illustra Fantini – rappresentano un importante progetto che abbiamo portato a compimento quest’anno e hanno come finalità quello di offrire ai singoli operatori delle linee di indirizzo che possano essere utilizzate a livello locale con le diverse amministrazioni regionali per ottenere tutto ciò che serve per una corretta ed efficiente gestione dei nostri pazienti.Tutto questo ha una ripercussione non soltanto clinica ma anche economica perché, laddove riusciamo a ottenere in maniera efficiente un controllo di malattia, sia in termini di costi diretti che indiretti, questo – conclude – a cascata, ha un’indubbia ripercussione su quelli che sono i costi di gestione di questa malattia”. 

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