(Adnkronos) – Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe incontrare il presidente americano Donald Trump ”già questo mese”. E’ quanto ha sostenuto il presidente della Commissione esteri della Duma, Leonid Slutsky, al termine di un incontro con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. ”La probabilità di questo contatto è pari al 100%”, ha affermato Slutsky parlando di un possibile incontro tra Putin e Trump. ”I leader delle due maggiori potenze del pianeta devono restare in stretta collaborazione tra loro”, ha aggiunto citato dalla Tass.
“Il lavoro richiede una preparazione seria che non svelerò, ma è attualmente in una fase avanzata”, ha aggiunto Slutsky. “Febbraio o marzo: non facciamo supposizioni e diamo ai leader l’opportunità di prepararsi in modo competente e completo. Ma sarà presto” l’incontro, ha precisato.
“La possibilità che possano riavere le armi nucleare è tra il poco e il nulla”, ha intanto chiosato Keith Kellogg, inviato di Donald Trump per l’Ucraina, replicando a Volodimir Zelensky che, in una recente intervista, ha detto che slitterà l’ammissione dell’Ucraina alla Nato, dovranno essere restituite a Kiev le armi nucleari. “Bisogna essere onesti, sappiamo entrambi che non succederà”, ha detto Kellogg intervistato da Fox News.
Nel 1994, dopo il crollo dell’Urss, l’Ucraina ha accettato di consegnare alla Russia l’arsenale atomico sovietico presente sul suo territorio in cambio delle garanzie di sicurezza iscritte nel Memorandum di Budapest sottoscritto anche da Stati Uniti e Russia, trattato violato da Mosca con le sue invasioni del territorio ucraino. Nell’intervista, Kellog non si è sbilanciato poi sulla posizione che Trump assumerà riguardo all’adesione dell’Ucraina alla Nato.
Kellogg infine ha fatto riferimento ai colloqui che avrà la settimana prossima a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco: “mentre si sviluppano piani per mettere fine a questa carneficina, bisogna essere sicuri che siano tutti tenuti in conto, allora si può veramente lavorare sulle concessioni”, ha detto spiegando che dopo questi incontri “potrò così tornare e riferire al presidente quali sono le preoccupazioni e questioni”.
Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmity Peskov, ha confermato i primi “contatti” tra le forze russe e ucraine per stabilire un corridoio umanitario nel Kursk, la provincia russa su cui le truppe ucraine hanno lanciato un’incursione sei mesi fa. “I negoziati su questo tema sono una funzione dei nostri contatti militari”, ha detto, sottolineando che non potevano essere condotti in “modo pubblico”. “Le autorità stanno facendo tutto il possibile per aiutare il nostro popolo, che si è trovato in una situazione così difficile a causa delle azioni aggressive del regime di Kiev”, ha aggiunto il portavoce, citato da Interfax.
Proprio in queste ore, il Ministero della Difesa russo ha reso noto di aver respinto una nuova offensiva delle Forze Armate dell’Ucraina. Secondo le autorità russe, Kiev aveva ammassato truppe e persino schierato battaglioni meccanizzati nell’estremo sud-ovest della regione, a pochi chilometri dal confine ucraino.”Il nemico è stato identificato in tempo dal Gruppo di Forze del Nord e le unità del gruppo, con il supporto dell’aviazione, hanno inflitto danni da fuoco ai gruppi d’assalto delle Forze Armate dell’Ucraina”, ha dichiarato il ministero della Difesa su Telegram, dove ha confermato che le truppe ucraine sono state “respinte” e il controllo della zona è stato assicurato.
Sono più di 900 le truppe russe catturate in sei mesi di combattimenti nel Kursk. E’ quanto afferma Kiev dopo che il 6 agosto dello scorso anno i militari ucraini hanno lasciato l’offensiva in questa regione russa al confine con l’Ucraina.
“Durante l’operazione, le forze ucraine hanno catturato 909 soldati russi – dice l’esercito ucraino – Questo ha permesso di riportare a casa di centinaia di difensori ucraini che erano detenuti nelle prigioni russe”. Kiev indica tra gli obiettivi dell’offensiva la cattura di soldati russi da scambiare con prigionieri di guerra ucraini.
La Francia ha annunciato di aver consegnato all’esercito ucraino i primi caccia Mirage 2000, equipaggiati con sistemi elettronici di autodifesa e modificati specificatamente per condurre missioni aria-terra.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato Parigi con un post su X. “Sono arrivati i primi jet Mirage 2000 dalla Francia, che si aggiungono alle nostre capacità di difesa aerea – ha scritto Zelensky, aggiungendo che – il presidente francese (Emmanuel Macron) mantiene la parola data, e noi lo apprezziamo. Questo è un altro passo avanti nel rafforzamento della sicurezza dell’Ucraina”.
Tre persone sono morte nella regione russa di Belgorod, vicino al confine con l’Ucraina, a causa di un attacco con un drone. Lo denuncia su Telegram il governatore del Belgorod, Vyacheslav Gladkov, che accusa i militari ucraini per l’attacco. “Un drone ha sganciato un ordigno esplosivo su un’auto. A bordo c’erano un uomo e due ragazze di 14 e 18 anni. Sono morti”, ha scritto il governatore, aggiungendo comunque che l’area vicino a quella in cui sono stati uccisi era interdetta a causa dei combattimenti.
‘