sabato, Dicembre 21, 2024

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Sulle strade del conte Dracula tra orsi e guadi con la nuova Duster a trazione anteriore e 4×4

BUCAREST – La Transfagarasan, in Romania, è da molti considerata una delle strade più belle e impegnative al mondo. Un vero “serpente” di asfalto, lungo oltre 150 km, che abbiamo avuto modo di percorrere – anche in offroad – con l’ultima generazione di Dacia Duster. Il rinnovato Suv, sia in versione 4X4 che a trazione solo anteriore, ha confermato la reputazione costruita negli anni (un veicolo resistente, affidabile e versatile dal prezzo contenuto) superando addirittura le aspettative.

Ma andiamo con ordine. La spettacolare strada, un tempo via militare strategica e, oggi, attrazione visitata da milioni di turisti e appassionati, fu realizzata in soli quattro anni (1970-1974) per volere del dittatore Nicolae Ceausescu. Si tratta di un’opera incredibile: per via del clima, infatti, i lavori furono estremamente complicati, con perdite di decine di vite umane e l’impiego di oltre 6.000 tonnellate di dinamite per ricavare il percorso tra le montagne dei Carpazi.

Il nostro viaggio è iniziato dal Dacia Business Center di Bucarest, sede centrale del marchio: da qui, percorrendo un lungo tratto di autostrada (nel quale, per dovere di cronaca, la Duster ha evidenziato qualche fruscio aerodinamico di troppo) abbiamo raggiunto il distretto di Arges, in Valacchia. La zona è piuttosto nota per essere stata dominata nel XV secolo da Vlad III “Tepes” “l’impalatore”, principe sanguinario che ispirò il personaggio del conte Dracula, il vampiro. Prima tappa il lago Vidraru, bacino artificiale che nasce dal fiume Arges (affluente del Danubio) realizzato nel 1965 dalla diga omonima per la produzione di energia elettrica. Proprio dalla diga inizia un tratto di strada sterrata di circa 20 chilometri che attraversa i boschi ai piedi delle montagne. Tra insidiose pietraie e piccoli guadi, la Duster ha mostrato il suo carattere avventuroso, superando con facilità gli ostacoli naturali grazie ad assetto rialzato, trazione integrale e alla presenza di telecamere a 360°: soluzione che scongiura il rischio di collisione laterale alle basse velocità mostrando su schermo l’ambiente circostante.

Passati alla guida della versione 4X4 (l’esemplare utilizzato, in versione TCe 130 – 1.2 benzina mild hybrid a 48 Volt da 130 Cv, offerta a partire da 22.900 euro – aveva trazione “tutta avanti”), abbiamo potuto apprezzare l’efficacia del sistema anche sui fondi più difficili, in particolar modo sulle pozze fangose, superate senza alcuna esitazione. Tornati sull’asfalto della Transfagarasan, una lunga serie di curve e tornanti (tra paesaggi che cambiavano rapidamente) ci ha condotti al lago Bâlea. Il magnifico specchio d’acqua, incastonato tra i monti, è situato a 2.034 metri di altitudine. Situazione che può mettere alla prova un mezzo a motore endotermico per via della rarefazione dell’aria. Nonostante ciò, il Suv si è dimostrato sufficientemente brillante e, al tempo stesso, parco nei consumi. Sia sulle curve più strette che sui tornanti ampi, la Duster ha spiccato per buona reattività e aderenza, con ottimo rapporto tra comfort e sostegno delle sospensioni: i trasferimenti di carico sono abbastanza limitati, soprattutto se la si paragona alle generazioni precedenti.

Dopo una visita alla Cabana Paltinu (ex residenza di caccia di Ceausescu), al ritorno verso il lago Vidraru, un incontro inaspettato – sebbene per nulla raro in quei territori – ha concluso in maniera indimenticabile la nostra esperienza. Alcuni esemplari di orso bruno (circa ottomila quelli presenti nel Paese) sono apparsi a bordo strada. Un fatto che si potrebbe considerare non del tutto casuale. Un animale forte, robusto e affascinante. Proprio come il Suv rumeno. (Gianluca Guglielmotti)

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